Kraków: Omelìa del Card. Angelo Sodano
18 kwietnia 2010 | 14:25 | mp Ⓒ Ⓟ
Omelìa del Card. Angelo Sodano,Rappresentante del Santo Padre
atte esequie del Presidente della Repubblica di Polonia
e delle altre vittime dell’incidente aereo di Smolensk. Cracovìa, 18 aprile 2010
Le Nazioni non muoiono
L’ora della solidarietà
Signori Capi di Stato e dì Governo Distinte Autorità della Repubblica di Polonia, Venerati Confratelli, Cardinali, Vescovi e Sacerdoti, Cari Amici Polacchi!
Da varie parti del mondo, come dai diversi angoli della Polonia, voi siete accorsi numerosi a questa storica Basilica Mariana in Cracovia, per rendere omaggio a S.E. il Signor Lech Alexander Kaczyński, il compianto Capo di Stato che ha lasciato in lutto questa nobile Nazione, insieme alla Sua gentile Signora Maria ed altre 94 vittime del disastro aereo di Smolensk.
Anch’io sono qui venuto dalla Città del Vaticano, cuore del mondo cattolico, per portare alle Autorità ed al popolo della Repubblica di Polonia, l’assicurazione della vicinanza e della solidarietà del Papa Benedetto XVI.
1. Da più di un millennio questa cara Comunità polacca è profondamente unita alla Chiesa di Roma. Gli stretti vincoli di comunione ecclesiale si sono poi ancor più rinsaldati con il dono che la Chiesa di Cracovìa ha offerto a tutta la Comunità cristiana con quel grande Pontefice che fu Giovanni Paolo II.
Sono, quindi lieto, di portare qui nel cuore del cattolicesimo polacco la preghiera, il saluto e la Benedizione del Papa Benedetto XVI.
Oggi, il nostro incontro di preghiera coincide con un’ora triste della storia della Nazione polacca, con una delle tante ore tragìche della sua storia. L’esperienza però ci dice che sempre questo popolo generoso ha saputo reagire con grande dignità di fronte alle prove della vita ed ha sempre saputo ritrovare il cammino d’ima migliore convivenza sociale e di una grande unità nazionale.
2. Questo è ora l’augurio che il Papa. Benedetto XVI rivolge nuovamente al popolo polacco, l’augurio di continuare unito nel suo cammino di concordia e di attiva collaborazione con gli altri popoli, per assicurare al mondo un’era di vera civiltà.
Il Messaggio poi che ci giunge da tutti voi, illustri. Capi di Stato e di Governo, convenuti in questa storica capitale di Polonia in un’ora di profondo lutto nazionale, è un messaggio di grande speranza per il nostro futuro.
E’ la speranza che qui in Europa, come nel mondo intero, si rinsaldino sempre più quei vincoli di amicizia e di collaborazione che già esistono fra i popoli. E’ la speranza dì una nuova grande solidarietà fra le Nazioni, nelle ore liete e tristi della loro storia, pur nel rispetto della propria identità e della cultura dei singoli popoli.
3. "Le Nazioni non muoiono", hanno ripetuto in varie occasioni i successivi Romani Pontefici. Il grande figlio di questa terra polacca, il Papa Giovanni Paolo II, durante una sua visita all’ONU, aveva pure parlato dei "Diritti, delle Nazioni", accanto ai diritti inalienabili delle persone.
Ora, all’inizio del terzo millennio cristiano, tanto il compianto Pontefice Giovanni Paolo II, quanto il Papa Benedetto XVI, non hanno cessato di ricordarci il dovere della solidarietà fra le Nazioni, alla luce del grande e superiore principio dell’unità del genere umano.
4. Non mi resta, quindi, che esprimere il voto, che l’omaggio che oggi rendiamo al defunto Presidente della Repubblica di Polonia ed alla sua gentile Consorte, come il pensiero riverente che rivolgiamo alle vittime di Katyń, che il compianto Presidente voleva solennemente onorare, contribuiscano a creare in Europa e nel mondo un’era nuova di collaborazione e di pace.
Dal canto suo, la Chiesa cattolica è impegnata a contribuire a tale grande ideale, portando nel cuore dei popoli quel Vangelo di Cristo, che è un lievito potente che può trasformare e nobilitare ogni civiltà e preparare così l’avvento di un mondo migliore.
5. Cari Amici, per i cristiani di tutto il mondo, il tempo pasquale è tempo di speranza. La. Risurrezione di Cristo è garanzia di vittoria anche per gli uomini d’oggi. La luce delle Risurrezione illumini anche oggi il mistero del dolore degli uomini e dei popoli. E’ una luce che anche in questo momento di prova ci permette di sperare in un avvenire di serenità e di pace per l’Europa e per il mondo intero.
Cari amici polacchi, la fede in Dio vi sostenga sempre nel vostro cammino, ricordando che è sempre attuale la parola del Salmo 144: "Beato il popolo, il cui Dio è il Signore "!
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